LA POLITICA TORNI AL POPOLO SOVRANO. Solo i primi passi, ma c’è molto da imparare

Nei giorni scorsi, esattamente domenica 8 ottobre 2023, presso una piazzetta importante e piena di storia cittadina (Piazzetta “Caduti 29 settembre 1944” dietro alla sede comunale) si è svolta la prima Assemblea pubblica del Progetto “La politica torni al popolo sovrano” portato avanti dal gruppo politico Unione Popolare di Giulianova.

Il primo approccio ha aperto almeno una traccia di riflessione che, in tutta onestà e con molta modestia, sottopongo a tutte le forze della “sinistra” giuliese (perdonate le virgolette: non tutte le forze che con questo aggettivo si autodefiniscono, oppure con l’altro: “progressiste” che è molto simile, lo sono veramente).

Sentire i cittadini è il primo passo. È necessario ascoltare, presentarsi ad essi senza programmi precostituiti e, soprattutto (per favore smettetela!!) senza candidati “bravissimi”, che sanno tutto, che hanno capito tutto, che “uniscono” perché magari provengono da tante battaglie vincenti. Bisognerebbe chiedersi, infatti, chi sono? Da quali vittorie provengono? Mi viene in mente Marco Furio Capitolino: questo si chiamava così perché aveva cacciato i Galli dal Campidoglio, ma qui, dopo la disfatta definitiva della sinistra giuliese non ci sono Furi Capitolini. Anzi, mi chiedo, come fanno i presunti “capitolini” a non capire che devono farsi da parte con un po’ di vergogna? Unione Popolare sta dimostrando che c’è una sola strada: quella che portò poi Furio (quello vero) ad avere l’appoggio del Popolo e riportare Roma alla democrazia repubblicana.

Fuori di metafora, dall’assemblea di domenica scorsa sono emersi dal dibattito libero e popolare (provo ad elencare) la mancanza di veri piani di sviluppo del Centro Storico di Giulianova e del suo rapporto con la “Marina”; l’abbandono del Centro Storico anche nella sua attuale grama esistenza (manutenzione, viabilità, immagine, appetibilità turistica ecc..); la mortificazione delle risorse culturali che abbondano in questo territorio pieno di cultura.

I risultati di questa prima assemblea cittadina e l’esame dei questionari raccolti possano essere racchiusi in un’idea di sviluppo programmatico di questo genere:

  • Percorso progettuale di urbanistica partecipata (forum cittadino) avente ad oggetto la riqualificazione sociale e culturale del Centro Storico. Tale percorso dovrebbe avere le seguenti linee guida:
    • Riqualificazione sociale, architettonica e culturale del Contro storico avente vari punti di riferimento:
      • Ristrutturazione e valorizzazione di tutti i tesori storici e culturali del Centro Storico, tentando anche il recupero di quanto “seppellito” alla memoria come i granai dell’antica Piazza d’armi (Piazza Buozzi), grazie a una miope e superficiale politica di favori personali;
      • il fenomeno religioso legato all’antica storia del pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna dello Splendore;
      • la riqualificazione della struttura ex ospedale di Viale dello Splendore nel senso del Turismo religioso;
      • valorizzazione e coinvolgimento (con un progetto sociologico inclusivo) delle etnie Rom e Sinti che fanno parte del tessuto sociale ormai da tempo immemore;
      • il recupero cultural-turistico delle vie collinari delle Fontanelle e della Salita Montegrappa, con recupero integrale del percorso che si interrompe con lo scempio compiuto presso Piazza Dalla Chiesa dalla stessa miopia di sopra denunciata.
    • Attivazione di una progettazione partecipata per la conquista di un collegamento fra Centro Storico e La Marina che abbatta tutte le barriere di incomunicabilità, perché Giulianova è una!
      • Attivazione di un Forum cittadino che discuta ed esamini idee, suggestioni, progetti e idee per demolire questa assurda linea di demarcazione fra Lido e Paese come mai è stato fatto. L’obiettivo è quello di arrivare a un progetto che si inserisca nella strategia del punto precedente.

Credo di non essermi inventato nulla: dagli interventi che si sono succeduti e dai questionari raccolti, quello che è emerso in una iniziativa di ascolto importante come questa è sopra brevemente riassunto. Scusate se è poco: sono punti di un programma politico. Limitati al Paese, ma che si incrocia mirabilmente con il Lido e l’Annunziata. Ma siamo agli inizi e si andrà avanti. Dico solo: imparino quelli che dichiarano “tutto deve venire dal basso” non sapendo nemmeno cosa significhi esattamente. L’assemblea di domenica scorsa docet, ma vale per chi vuole imparare, perché i “capitolini” nostrani, purtroppo, non impareranno mai nemmeno l’essenza della democrazia partecipativa scritta nella Costituzione.