Altro che autonomia differenziata, la legge Calderoli apre al secessionismo

già pubblicato in www.strisciarossa.it del 30 giugno 2024

La legge approvata lo scorso 19 giugno alla Camera dei deputati (l. 26 giugno 2024, n. 86 Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione che, per comodità, chiameremo legge Calderoli), dopo un iter super accelerato per via di accordi di scambio fra componenti della maggioranza di destra, presenta già nel primo articolo forme inedite di ipocrisia legislativa, legate a premesse politiche e istituzionali preoccupanti. È sbandierata come IL risultato, invece è solo UN risultato.

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IL NUOVO ERODE

Oggi è il primo gennaio del nuovo anno ed auguro a tutti buon 2024, ma inizio ospitando nel mio blog un articolo che mi ha particolarmente colpito. E’ un recentissimo lavoro di un caro amico: il Dott. Domenico Gallo, già magistrato di Cassazione e parlamentare, con cui ho l’onore di dividere l’appartenenza al Coordinamento nazionale di Democrazia Costituzionale. Grazie Mimmo.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Il d.d.l. del Governo contro il Parlamento

La proposta Calderoli approvata dal Governo nei giorni scorsi non mi ha sorpreso: la trasformazione della forma di Governo a Costituzione invariata, ormai da decenni, rappresenta un processo che sembra inarrestabile. Esso si sviluppa anche con la complicità delle forze politiche che a parole si proclamano contrarie, ma nei fatti l’hanno favorito. Continueranno a favorirlo? Lo vedremo, ma per ora il d.d.l. Calderoli insieme ai commi 791-802, art. 1 della legge di bilancio 2023 rappresentano per quel processo due tappe fondamentali e significative.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, fra vecchi nodi che vengono al pettine e furbizie secessioniste

Ho più volte sostenuto che il fascismo al potere non ci arriva mai da solo perché c’è sempre qualcuno che gli spiana la strada. Anche nel caso della cosiddetta “autonomia differenziata” quel qualcuno lo ha fatto. Due “apripista” un po’ diversi, ma che attualmente coincidono: è un Governo fascista che eredita il secessionismo leghista e recepisce il disegno di legge Calderoli!

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DEMOCRAZIA E COSTITUZIONE SULLA SCENA TRAGICOMICA DEL PRESENTE (parte terza: buon 2023)

Guardandolo dal profilo politico, attraverso il prisma della democrazia costituzionale e dei diritti, il nuovo anno si presenta molto male.
Non sembra diradarsi la turbolenza impressionante che minaccia una guerra atomica, sullo scenario del conflitto fra Russia e Stati Uniti con sede l’Ucraina. Entrambi, infatti, puntano alla “vittoria” e Biden punta al coinvolgimento diretto dei paesi della Nato a partire dall’Italia. Questa, supinamente, obbedisce e invia risorse militari al Governo ucraino ignorando così i principi pacifisti della nostra Costituzione ed esponendo la nostra economia e i nostri territori a preoccupanti ritorsioni e ricatti.
Nei Balcani, la separazione voluta dalla Nato fra Serbia e Kossovo sta dando frutti aberranti: sale alle stelle una tensione che potrebbe degenerare da un momento all’altro; in altre parti, come in Turchia, si scatenano attacchi e bombardamenti contro la popolazione curda del Rojava seminando centinaia di morti fra inermi cittadini senza che nessuno ne parli, ne soffra, si strappi i capelli e invochi invii di armi per i resistenti; in Iran, il popolo, le donne e le bambine sono perseguitati, repressi e massacrati da un sistema sanguinario; il popolo palestinese è vittima di un intensificarsi delle aggressioni da parte del nuovo governo Netanyahu, ma anche qui, i “benpensanti” nostrani non si pongono nemmeno lontanamente il problema della solidarietà con quelle popolazioni aggredite da quasi ottanta anni. E si potrebbe andare avanti, visto che nel mondo di guerre di aggressione e aizzate dalle superpotenze ce ne sono circa trenta.

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